MJL #1 (Monthly Learning Journal)

Una sorta di guida Gambero Rosso per Aprile

Il mondo è un posto meraviglioso.
Già, ma le sabbie mobili dell'informazione sono tante, e a muoversi troppo e male si rischia di rimanere intrappolati per sempre.

Ho deciso di arricchire questo blog con una serie di post periodici (direi mensili, ma se mi gira bene potrei scrivere anche con più frequenza) in cui riassumo e riporto gli articoli, i video e il materiale che più mi ha lasciato qualcosa in questo ultimo mese.  Ad ogni singolo contenuto proverò a restituire un mio personalissimo voto ed un commento. Se presenti, aggiungerò gli sviluppi dei miei ultimi progetti.

Credits: questa idea la prendo in prestito dal bellissimo blog di Mr. Rip, un programmatore italiano che vive a Zurigo e che ora si dedica all'indipendenza finanziaria e al Pensiero Critico  (Critical Thinking), che sarà materiale anche per i miei articoli in futuro.

Questo primo MJL spero sia un antipasto dei prossimi.

Ok, cominciamo.


PROFILI #1  EMERGERE (8/10)

I padri Dehoniani, ovvero i Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, appartengono ad una congegrazione fondata nel 1878 da padre Lèon Gustave Dehon.

Ho la fortuna di conoscere alcuni padri dehoniani, che molte volte mi hanno illuminato con le proprie parole e pensieri. Uno di loro, padre Marco, è anche mio amico - posso, Marco? - abita ad un tiro di schioppo da dove vivo e ho la possibilità di condividere con lui diverse esperienze grazie agli scout.

Recentemente padre Marco, insieme al confratello padre Antonio, ha avuto la curiosa idea di cominciare a streammare (si scrive così o strimmare?!) su Youtube, aprendo il canale Pan di Via che si occupa di profili artistici: l'intento sarà quello di trattare di temi culturali e vedere come questi possono intrecciarsi con la spiritualità religiosa. Molto interessante!

Nella prima puntata spuntano due artisti che non conoscevo: Bill Viola e Oliver Messiaen. Essendo musicista, il secondo ha pizzicato le mie corde più del primo.

Oliver Messiaen era un musicista, compositore e ornitologo francese, che fu rinchiuso in un campo di prigionia dai nazisti. Nel video sui Profili viene fatto riferimento al suo "Quartetto per la fine dei tempi"  eseguito per la prima volta nel campo di concentramento di Gorlitz nel 1941, ed al concetto di musica sinestetica, ovvero un tipo di musica che cerca, attraverso le proprie melodie ed armonie, di stuzzicare il più possibile anche gli altri tipi di senso.

Nello specifico, Messiaen nel "Quartetto per la fine dei tempi" ricorre all'uso del clarinetto modulandolo per ottenere sia un effetto simile alla sirena del campo di prigionia sia il cinguettio degli uccelli. Il suo intento era quello di sostenere i propri compagni rinchiusi invitando la loro mente ad evadere dal filo spinato, emergendo così dalla propria condizione di carcerati.

Un'uso della musica e dello strumento alquanto nobile, salvifico nel vero senso del termine. Il primo collegamento che la mente mi ha suggerito è stato quello con il "Va' Pensiero" di Verdi - anche qui presente il clarinetto - e del tentativo del compositore di rendere vivida l'immagine della mente degli ebrei prigionieri in Babilonia che evade e sorvola interi paesaggi, sciogliendo le catene e sperimentando la libertà.

Sono impaziente della prossima puntata di Profili.


The Ultra Zionist (2011) 9/10

Louis Theroux è un celebre giornalista della BBC che si occupa di diverse tematiche internazionali rilevanti.

Su Reddit ho trovato questo documentario di 50 minuti che apre una finestra sull'annosa questione del conflitto israelo-palestinese: in particolare Louis affronta il tema dei coloni e degli insediamenti nel territorio conosciuto in Italia come Cis-Giordania, ovvero West Bank.

Provo a spiegare al meglio delle mie possibilità come si configura l'assetto politico di questa regione. Voglio ricordare sempre che su una terra ci vivono persone in carne ed ossa: è la premessa fondamentale di ogni altra considerazione che può seguire.
West Bank è una regione circondata dallo stato di Israele e che confina a Est con il fiume Giordano, il quale funge da confine naturale con lo stato di Giordania. Inoltre la CisGiordania (ovvero West Bank, sempre in riferimento al fiume Giordano) è separata da Israele da un muro di cemento alto 8 metri e lungo 570km (ne sono stati pianificati 760), talvolta scandito da tratti di reticolati metallici elettrificati.

Una mappa riassuntiva del territorio

Lo scambio di persone e merci è regolato da pochi checkpoint lungo il tracciato che obbligano migliaia di persone la mattina presto (già alle 2 di notte) a mettersi in fila per cercare di andare a lavorare in Israele. Al suo interno sorgono città e località conosciute, come Betlemme, Jericho, Ramallah e Gerusalemme Est. La regione, con i criticati accordi di Oslo nel 1993, è stata frammentata in 3 aree amministrative:
- zona A: 18% del territorio, sotto il controllo dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP)
- zona B: 21% del territorio, sotto il controllo congiunto di ANP ed Israele
- zona C: restante 61% sotto il controllo di Israele.

La maggior parte della popolazione abita nelle zone A e B. Di fatto la zona C comprende la maggior parte delle risorse naturali (fonti idriche), dei terreni agricoli e delle terre disponibili.

Una questione annosa e che ancora rappresenta una ferita sanguinante nel conflitto israelo-palestinese è quella degli insediamenti. Trattasi di vere e proprie colonie di cittadini israeliani nei territori palestinesi: i primi, spesso spinti dal mito di riunificare completamente la Terra Promessa di Israele o da incentivi statali, si organizzano in maniera indipendente e costruiscono case o piccoli villaggi abusivamente ed illegalmente tra i vari paesi e città palestinesi, di fatto creando delle enclave israeliane in territorio arabo. Questi insediamenti di coloni israeliani godono spesso della protezione dell'IDF (Israeli Defence Force), ovvero dell'esercito israeliano e del governo centrale, che tranne in alcuni determinati casi, mai si è realmente prodigato per fermare e risolvere questo fenomeno; al contrario il governo centrale nel 2017 ha emanato una legge il cui obiettivo era quello di annettere allo stato di Israele gli insediamenti di coloni in Cisgiordania. Soltanto nell'estate 2020 la Corte Suprema ha annullato la norma, in quanto "incostituzionale".

Leggi a parte, il fenomeno degli insediamenti è grave e massiccio: sono presenti circa 132 colonie riconosciute da Israele e 121  avamposti non ufficiali con 400mila persone in totale. Si tenga presente che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, la Corte di Giustizia Internazionale dell'Aja, l'Unione Europea, Amnesty International, Human Rights Watch e altri enti governativi e non governativi hanno dichiarato ripetutamente che gli insediamenti sono illegali secondo il Diritto Internazionale.

Quello che accade sostanzialmente frammenta il territorio in modo sconsiderato, creando un vero e proprio puzzle di aree palestinesi e insediamenti israeliani, rendendo la vita degli arabi insostenibile dal punto di vista lavorativo e sul piano dello spostamento di persone e merci. E - direi punto fondamentale - il proseguire di questo fenomeno rende sempre più improbabile ed impraticabile la possibilità di costituire uno Stato Palestinese completamente autonomo e realmente fondato sulla continuità territoriale, caratteristiche fondamentali di ogni altro Stato di questo mondo. Oltre alla disumana idea del muro tra West Bank ed Israele - che ho personalmente attraversato e visto - gli insediamenti continuano a perpetrarsi e sempre più circondano quello che rimane delle popolazioni arabe locali.

Ma gli insediamenti si esplicano anche in altri modi: la città vecchia di Gerusalemme è in gran parte abitata da arabi Musulmani e Cristiani (in percentuale minore da Armeni): tuttavia le difficoltà economiche in cui la popolazione araba  si trova - il motivo per cui versi in difficoltà economiche aprirebbe un capitolo troppo lungo per questo post, ma l'Internet è pieno di materiale - spinge misteriosi investitori israeliani o stranieri (spesso hanno un qualche tipo di rapporto con Israele) a formulare offerte economiche "indecenti" ed "irrifiutabili" pur di acquistare appartamenti o case nella città vecchia, anche qui creando minuscole enclave all'interno di un contesto completamente differente. Questo accade anche in Gerusalemme Est, che il Diritto Internazionale considera Territorio Occupato da Israele.

Il documentario  direi renda bene l'idea di quello che accade da molti anni. Se si vuole approfondire, direi di partire prendendosi qualche minuto per guardare attentamente la mappa ufficiale redatta dall'Onu nel 2017 che riporta il caos che si sta formando giorno dopo giorno. La mappa è talmente dettagliata e descrive in modo così preciso la complessità del fenomeno che serve qualche secondo prima di essere caricata.


The Mayor - Vice Documentary (7.5/10)

Rimaniamo in West Bank ma questa volta indossiamo gli occhiali della speranza.

I ragazzi americani di Vice hanno creato un documentario che racconta e mostra il lavoro del sindaco di Ramallah, la capitale ufficiosa della Cisgiordania, ovvero dello Stato di Palestina. E' davvero stimolante accorgersi come questo sindaco si sforzi a rendere la vita dei propri cittadini più dignitosa possibile, senza avere dalla sua particolari poteri nè ingenti finanziamenti.

Per i meno esperti, la popolazione araba palestinese è di fede musulmana e cristiana: gli uni vivono serenamente con gli altri. Non esiste alcuna diffidenza nè questione religiosa; in molte famiglie convivono cristiani e musulmani, come è normale e giusto che sia. Spesso i canali di informazione descrivono problemi dove realmente non sussitono. Ramallah, così come il suo sindaco, è a prevalenza cristiana. Moschee e Chiese sorgono una di fronte all'altra.


Un astronauta nel vuoto, letteralmente (10/10)

E' pazzesco, davvero. Oltre a tutto quello che sta accadendo su Marte, è incredibile pensare che per la prima volta nella storia un essere umano ha deciso di galleggiare nel vuoto dello spazio, lontano dallo shuttle, senza alcun tipo di vincolo alla stazione spaziale se non una sorta di jetpack sulle proprie spalle il cui controllo è completamente nelle proprie mani. Roba da film.

Ragazzi, qua scriviamo la storia. Eccitante. Ma quanto siamo toghi?!


Imprecazioni creative (7/10)

Ah il mio vecchio Mercadini

Non mi sono mai piaciute le parolacce. Non per un finto perbenismo, ma proprio perchè non mi piacciono. Non mi dicono nulla, anzi mi annoiano. Ecco, le parolacce mi annoiano, sono proprio termini vuoti e grigi.

Poi Mercadini se ne esce con un video su imprecazioni creative: anche a lui le parolacce stanno sulle scatole. E così ha deciso di crearne di personali, qualcosa che lo stuzzichi davvero. Quella che più mi convince è  santa rana mannara, ma credo mi metterò all'opera per cercare qualcosa che risponda di più alle mie esigenze.

Se dobbiamo arrabbiarci, tanto vale farlo con del colore.


Prossimamente su questi schermi...

Dunque cosa bolle in pentola? Ho qualche idea che mi piacerebbe concretizzare per questo Gate67.

Ho recentemente finito di leggere "La grammatica della fantasia" di Gianni Rodari, dove lo scrittore raccoglie alcuni suoi interventi nelle scuole di Reggio Emilia e spiega i principali strumenti affinati con il tempo per ideare le sue meravigliose favole e filastrocche. Scriverò un articolo di riassunto di questa cassetta degli attrezzi rodariana.

Il mio Digital Garden al momento è ancora in fase di elaborazione mentale, nessun aggiornamento dal fronte.

Sto rispolverando qualche antica nozione di programmazione, in particolare ho cominciato un corso di Python.

Mi piacerebbe sperimentarmi con qualche podcast da pubblicare qui sul blog, per dare una voce al crocevia di pensieri che Gate67 vuole essere. Vediamo prossimamente cosa succede.

Ho iniziato a leggere "Godel, Escher, Bach - Un'eterna ghirlanda brillante", una cosina proprio leggera e semplice. Mi sto convincendo giorno dopo giorno che  impiegherò mesi o anche un anno a finirlo. Devo soltanto capire se portare avanti una lettura più semplice parallela, una pratica che non apprezzo particolarmente. Nel frattempo ogni tanto mi regalo una storiella di Rodari, come se fosse un cioccolatino.

Altro? Può darsi, ma calma e sangue freddo. A togliere il coperchio dalla pentola si rischia che poi il cibo si raffreddi.

Se ti sembra interessante quello che scrivo o condivido, lascia una traccia del tuo passaggio qui commentando i miei post. Fare pensiero insieme ad altre persone è un'opportunità preziosa, cogliamola insieme!