MJL #4 (Bi-Monthly Learning Journal)
Piano piano si recupera
Le ferie sono state fatte a tutti i livelli, learning compreso.
I mesi di Luglio e Agosto sono stati abbastanza pieni a tal punto da non permettermi di inseguire tutti bianconigli che desideravo. Ci sono altre incombenze ben più importanti, ma presto tornerò al mio ritmo usuale.
Avanti cavalli e cavalieri, alla riscossa!
A PROJECT OF ONE'S OWN - PAUL GRAHAM (7/10)
Paul Graham scrive sempre cose interessanti, e questo articolo lo è. Qui analizza la dicotomia lavoro - hobby: cos'è il lavoro? E un hobby cosa rappresenta?
Oltre le definizioni, Paul sottolinea la tendenza della società e del sistema educativo occidentale a rendere vivida nella mente sin da piccoli l'immagine che le due cose debbano essere separate. Ma dove sta scritto? Non può l'hobby essere contemporaneamete lavoro e viceversa?
Sulla carta il pensiero di Paul Graham ha la sua validità e logica, ma nella vita quotidiana la possibilità di applicare questo approccio - a mio avviso - è molto più complesso del previsto. L'hobby sicuramente, e a volte anche il lavoro, sono incubatori di progetti personali: come dice Paul Graham, un progetto personale e non calato dall'alto ci coinvolge e ci fa sentire animali nel proprio habitat.
Ma secondo me la principale diversità tra lavoro e hobby - caratteristica che quindi li rende spesso incompatibili nella vita di strada - risiede nel fatto che il lavoro necessariamente comporta aspettative e relazioni di interesse con altre persone. Il mio lavoro, volente o nolente, significa contrarre un rapporto professionale con un interlocutore che necessariamente si aspetta qualcosa da me, e viceversa. Il lavoro si basa su un contratto, non solo nella sua forma giuridica e burocratica, ma anche nella sua forma essenziale di comunicazione tra due persone.
Un hobby invece non ha per forza questa caratteristica. Se dipingo quadri o mi dedico al giardinaggio, il primo committente della mia passione e del mio prodotto sono io stesso; chiaramente poi la passione può diventare qualcosa di più, può essere fonte di reddito, e in tal caso allora può diventare lavoro.
La narrativa occidentale tenta in ogni modo - specialmente negli ultimi 2 anni - di dipingere il successo professionale come qualcosa di raggiungibile sempre ed in ogni luogo, basta metterci di impegno.
Questa posizione è una grande finzione, a mio avviso: certamente l'impegno, la dedizione e la costanza dei propri sforzi aumentano la probabilità di avere successo, ma le variabili in gioco sono innumerevoli. Gran parte delle persone di successo hanno avuto l'occasione giusta al momento giusto; senza dubbio, allo stesso tempo, hanno avuto l'acume di coglierla e sfruttarla.
La famiglia di provenienza, l'educazione ricevuta, l'ambiente socio-culturale-economico in cui si è cresciuti ecc. sono i principali attori della gara al successo sul lavoro.
Molto di frequente queste ultime variabili giocano a nostro sfavore, ed ecco che quindi le strade della vita che ci permettono di far coincidere l'hobby con il lavoro sono ben più difficili da individuare e da intraprendere.
Concludo: la sensazione è che le posizioni oggigiorno si siano polarizzate. Da una parte chi alimenta che lavoro e hobby siano due rette parellele e mai tangenti; dall'altra invece chi vende formule matematiche - formule infallibili - per toccare il cielo con un dito dal punto di vista professionale e fare del proprio lavoro pura ebrezza e divertimento.
Ecco, secondo me la verità sta nel mezzo.
MAKE CLASSICS, NOT CONTENT - MORE TO THAT (9/10)
Lawrence Yao nel suo meraviglioso blog More to That ripercorre quello che oggi è il mondo della produzione intellettuale ed artistica.
Le opere d'arte (arte in senso allargato) che più apprezziamo sono quelle che hanno richiesto lungo tempo di elaborazione e produzione. Vige una diretta proporzione tra l'impegno profuso in un'opera e il numero di decenni/secoli ai quali questa opera sopravviverà.
Ma è ancora così oggi? Sembra al contrario che il centro di gravitazione non sia più la qualità del contenuto, quanto invece la quantità con cui vengono prodotti contenuti.
Inoltre l'arte non è propriamente contenuto: è più propriamente il frutto della nostra sfera emotiva, dei nostri sentimenti, e in quanto tale sottosta al nostro tempo interiore, e non a quello dell'orologio appeso al muro.
La fittissima distribuzione di contenuti oggi non rispecchia più l'impegno dedicato a qualcosa, quanto invece è il tentativo di non essere dimenticati. E' più importante scrivere spesso qualcosa, anche di irrilevante o non realmente necessario, così da rimanere costantemente nel radar di attenzione delle persone. Mai essere dimenticati. Lo scotto da pagare è senza dubbio la qualità di quello che si ha nel piatto.
Content is the commodification of creativity. It’s the piecemealing and packaging of art so that it can be delivered at regular intervals to satisfy the needs of the attention economy. In an era where media is forever abundant, content is what people create to show and remind others that they exist.
Allo stesso modo la frequenza con cui produco qualcosa - arte in questo caso - aiuta il mio estro a migliorarsi. Produrre tanto può significare anche esercizio.
Come conciliare i due aspetti?
MARS AUDIO RECORDINGS - NASA (10/10)
Dico solo questo: abbiamo le registrazioni audio del vento su Marte. Non ho bisogno di aggiungere altro.
IL PIANETA X - AMEDEO BALBI (7/10)
Di Amedeo Balbi ho appena concluso di leggere un libro - Cercatori di meraviglia. Storie di grandi scienziati curiosi del mondo. - che mi ha accompagnato durante le mattine agostane. Nel suo libro, proprio come in questo video, traspare in maniera alquanto efficace come spesso le grandi scoperte siano frutto di intuizioni casuali.
Ancora più curioso è il tentativo dei grandi uomini di scienza (e anche di quelli un poco meno grandi) di replicare i propri successi. Dietro questa continua ricerca si cela solo amore per la scienza o anche qualche umano sentimento di gloria?
MERCURIO E IL SOLE (8/10)
Quando alziamo lo sguardo al cielo notturno e osserviamo la luna, ci meravigliamo di un corpo celeste talmente bello, e ancor di più ci crogioliamo in strani pensieri e sogni quando sono i giorni di superluna, ovvero quando le dimensioni sono maggiori perchè il disco celeste si trova in perigeo.
Bene, immaginiamo di essere su Mercurio e - "afa" permettendo - di alzare lo sguardo al cielo ed osservare la sua "luna": il sole.
La foto forse può aiutarci ad immaginare la situazione.
Perchè l'America abbandona l'Afghanista all'oblio (7/10)
Un articolo molto interessante tratto da Limes Online - autorevole rivista di geopolitica - che regala una prospettiva più tecnica sul ritiro delle forze occidentali dalle sabbie mobili afghane.
THE LARGEST BLACK HOLE IN THE UNIVERSE (8/10)
STRING THEORY EXPLAINED (8/10)
LA TEORIA DELLA RELATIVITA' RISTRETTA (8/10)
COSA C'ERA PRIMA DEL BIG BANG? (8/10)
staccare il cervello porta a..
THE DEEP SEA (10/10)
Mi sono troppo divertito a immergermi virtualmente negli abissi marini e raggiungere il Challenger Deep. Provateci anche voi, e fermatevi di tanto in tanto a scoprire qualcosa dei mostri marini che si possono incontrare.
Nanowar Of Steel - La Polenta Taragnarock (Official Video) feat. Giorgio Mastrota (9/10)
Quando i grandi del cinema, della musica e del teatro si uniscono per unico scopo, non può uscirne un diamante.
Lo scopo? La polenta, chiaro.
Lorenzo Baglioni - La raccolta differenziata (feat. I Supplenti Italiani) (10/10)
Se mostrassimo questo video ai bambini delle elementari, addio emergenza rifiuti. Educazione civica 4.0.
Lorenzo Baglioni - Il Rap del Teorema di Ruffini feat I.L. P.R.O.F. (7/10)
In cantiere ...
Devo recuperare un mondo di cose da leggere e studiare, Ottobre sarà un mese caldissimo, almeno farò in modo che lo sia.
Non svelo altro.
Se ti sembra interessante quello che scrivo o condivido, lascia una traccia del tuo passaggio qui commentando i miei post. Fare pensiero insieme ad altre persone è un'opportunità preziosa, cogliamola insieme!