MJL #5 (Monthly Learning Journal)
Metaverso e compagnia cantante
Ne è passata di acqua sotto i ponti dall'ultimo articolo. Tanta.
Settembre e Ottobre sono stati mesi di grandi cambiamenti, e progressivamente sto trovando nuovi equilibri che mi permettono di ritagliare il giusto tempo ad imparare e a creare.
Vediamo insieme cosa ha particolarmente catturato la mia attenzione in queste ultime settimane.
HOW TO BUILD YOUR OWN PARTICLE DETECTOR (10/10)
Avevo un Sapientino da piccolo. Magari non tutti sanno di cosa si tratta: sostanzialmente un gioco di società che metteva a disposizione un piccolo laboratorio scientifico; ogni confezione aveva un esperimento differente. Mi piaceva, ci ho giocato spesso fino a quando non l'ho rotto; se ricordo bene il mio Sapientino era sull'elettricità e la luce.
Non ricordo come ma sono casualmente inciampato in questa perla del web. Come un Sapientino digitale, in questo video e nell'articolo viene spiegato come costruirsi in casa un detettore di particelle cosmiche, provenienti dallo spazio. Basta un poco di alcool e una legenda che aiuti a distinguere i diversi fenomeni fisici.
Spettacolare davvero, spero di avere il modo di costruirne uno in casa presto.
CURING YOUR CLOWN-LIKE CAR HABIT - MMM (7/10)
Mister Money Moustache ha creato un blog che da anni è uno dei punti di riferimento del movimento FIRE (Financial Indipendence, Retire Early), specialmente per gli addetti ai lavori americani.
Più che un movimento possiamo intenderlo come una filosofia di vita, che suggerisce di raggiungere una buona consapevolezza economica e finanziaria di sè stessi, in modo tale da poter andare in pensione anticipata sfruttando anche un atteggiamento risparmioso ed eventualmente integrandolo con investimenti fruttuosi.
MMM ha adottato stili di vita in alcuni casi abbastanza drastici, in alcuni casi meno; detto ciò nei suoi articoli regala spesso suggerimenti e prospettive davvero interessanti.
L'uso della macchina come mezzo di trasporto senza dubbio è un tema centrale, per chiunque.
Quando usciamo di casa la mattina per dirigerci a lavoro (o in qualsiasi altra destinazione "nella media"), è davvero improbabile non incrociare qualche compagno di asfalto che salga a bordo della propria auto e schizzi via tra le strade della città. Non c'è nulla di strano in tutto questo; o almeno, non percepiamo nulla di strano. Diamo per scontato questo mezzo di locomozione, ed è entrato a fare parte di diritto del nostro stile di vita. Inevitabilmente viziato in origine.
When you use a 3500-pound car to transport your 150-pound self around, 96 percent of the weight of that clump of matter is the car. You’re moving 25 times more junk around than you need to, and thus using 25 times more energy to do it.
Imagine that you’re hungry for lunch, so you go to a restaurant. But you don’t just order yourself a blackened salmon salad for $15.00. You order twenty five salads for $375.00! Then, you eat one of them, and leave the other 24 blackened salmon salads, $360.00 worth of food, to get collected by the waiter and slopped unceremoniously into a big black garbage bag. All that fine wild-caught Alaskan Salmon, lovingly seasoned and grilled. All the fine crumbles of feta cheese, the mango salsa, diced green onion, shaved peppers, rich zingy dressing, and everything else the chef worked on for hours – plopped into the slimy garbage bag. This is exactly what you are doing, every time you drive!
MMM spacca in due il nocciolo della questione. Il nostro modo di spostarci si fonda su un rapporto anomalo con la macchina, dove sostanzialmente siamo noi a portarla in giro, e non il contrario. Dal punto di vista energetico, poi, questo rapporto è enormemente svantaggioso. Ma la macchina ci piace, ci coccola con i suoi diversi optional, spesso ci fa sentire importanti.
Prendendo però il tema con un sguardo più analitico e freddo, ci possiamo accorgere che non è davvero impossibile adottare approcci più sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e di stili di vita. Spostarci a piedi, o ancora meglio in bicicletta, è un passo verso la liberazione da questo diritto acquisito che la macchina è diventata nel secolo scorso. Come ogni cambiamento, richiede metodo e costanza; la pazienza e la tenacia, alla fine ripagheranno. Saremo utilizzatori di auto consapevoli soltanto quando percepiremo qualche tipo di rimorso salendo in auto e andando a comprare il pane su quattro ruote.
A me capita spesso. Essendo un afficionado della bicicletta e spostandomi spesso con questa, specialmente per andare a lavoro, quando mi capita di usare l'auto per lusso - ovvero quando è una scelta evitabile - so che sto sbagliando. E' fondamentale saperlo, e tenerlo a mente: in tal modo, gradualmente, le occasioni per sgarrare diventeranno via via meno frequenti.
Aggiungo una postilla, indispensabile. Lo stile di vita è personalizzabile in buona parte - direi 70% - grazie a scelte oculate e ragionate. E' auspicabile cercare di impostarlo in modo sapiente e sostenibile, anche dal punto di vista della locomozione. Ma non sempre abbiamo il coltello dalla parte del manico, non sempre abbiamo la possibilità di scegliere in autonomia o in piena libertà. Potremo impegnarci a cercare, ad esempio, un luogo di lavoro non distante da casa, ma non possiamo avere la certezza di trovarlo. E se gli unici scenari inevitabili sono quelli di destinazioni lontane e distanti da raggiungere, facciamocene una ragione: la macchina è difficilmente rinunciabile.
C'ERANO UNA VOLTA UN SAXOFONO ED UN CONDOTTO..(10/10)
WHY FACEBOOK'S METAVERSE IS DEAD ON ARRIVAL (7/10)
Pur avendo un profilo Facebook attivo da anni e pur conoscendolo quando ancora non era sbarcato in Italia, non sono mai andato davvero a nozze con questo strumento. Avevo già intuito allora il meccanismo psicologico viziato che si nascondeva dietro l'impiego di questo social; detto questo, equipaggiato con il giusto spirito critico e senso di distacco, mi ero iscritto e nel tempo l'ho usato con il contagocce.
Facebook negli anni si è senza dubbio evoluto, così come sono cresciuti esponenzialmente i problemi di privacy e di gestione dei contenuti. Da Cambridge Analytica agli ultimi Facebook Papers, è chiaro che qualcosa non quadri del tutto ai piani alti. Sono evidenti diverse lacune, che probabilmente nascondono una volontaria noncuranza.
Non mi è chiaro quale sia stato il grado di copertura mediatica italian del recente evento Facebook Connect, dove Zuckerberg ha introdotto il Metaverso; forse sono stato distratto, ma a me è sembrato che tutto sia passato in sordina, o quasi.
Venendo al metaverso invece, sono rimasto discretamente inorridito. Non ho capito se questa presentazione è stata accelerata o fortemente voluta per distogliere l'attenzione dai recenti scandali, ma tant'è.
Meta - il nuovo nome che sostituirà Facebook inteso come azienda - ha messo sul bancone in bella vista un nuovo concept di esperienza digitale, un autentico mondo parallelo virtuale dove poter riprodurre quasi ogni aspetto della vita terrena. Nella presentazione, Zuckie ha fatto intendere che questo nuovo mondo che potrebbe aspettarci sarà costituito da innumerevoli - infiniti? - ambienti, completamente personalizzabili dai quali entrare ed uscire istantaneamente. Sarà possibile partecipare al concerto digitale di una pop star, comprare casa, fare il bagno in un lago, così come giocare a carte con amici dal ponte di comando di una nave spaziale che orbita intorno alla Terra. Il medesimo grado di personalizzazione dell'esperienza sarà riservato al nostro avatar, che potrà certamente assumere le nostre sembianze, così come potrà diventare un granchio a 3 chele e mezzo, o un personaggio alla Simpson. Insomma, quello che vogliamo.
Mi sorgono diversi dubbi a riguardo.
Perchè? A quale esigenza si risponde con questa piattaforma? Personalmente credo nessuna. Certamente dipende da che valore conferiamo ad una qualsiasi esperienza digitale e in che grado questa può contribuire alla crescita della nostra persona, fisica e spirituale. Camminare sull'acqua del mare - virtuale - che cosa mi regala? Divertimento? Può darsi, ma poco altro. Il mio cervello continuerà a percepire come falso e fittizio il dato esperito sul metaverso; rimarrà tutta una proiezione. Temo, per di più, che la potenziale possibilità di fare qualsiasi cosa nel metaverso spinga i meno equipaggiati a perdere la giusta fame di iniziativa che serve nel mondo reale. Potrebbe diventare inutile o eccessivamente dispendioso dal punto di vista motivazionale prefissarsi obiettivi nella vita di tutti i giorni quando il metaverso può offrire scappatoie. O ancora, timore rivolto sempre ai meno equipaggiati, potrebbe concretizzarsi il rischio di immedesimarsi irreversibilmente nel proprio avatar e nell'esperienza virtuale (che comunque saebbe finita, ovvero, limitata nel tempo e nello spazio) rinnegando in qualche modo la propria vita terrena, generando un circolo vizioso di insoddisfazione e depressione.
Davvero infinito nelle potenzialità? Ho seri dubbi. Un qualsiasi prodotto non ha futuro se non può diventare commercializzabile ed economicamente rilevante. E quindi questo metaverso diventerà una fiera a cielo aperto dove ogni azienda di questo mondo troverà il modo di vendere la propria maglietta, la propria scarpa, la cassapanca o gli occhiali, tutto rigorosamente digitale. E per acquistare questi prodotti virtuali, sarà necessario munirsi di una valuta digitale che funga da mezzo di scambio (a dire la verità esiste già la criptovaluta di Facebook, e assicurarsene già qualche unità potrebbe essere un investimento di prospettiva).
Dunque la stessa "frustrazione" di non potersi permettere qualcosa si ripresenterebbe al di là del router di casa, forse anche amplificata, considerando il fatto che senza dubbio verrà decantata la possibilità di essere onnipotenti ed onnipresenti.
Quando? Cioè sarà possibile vivere il metaverso zuckerbergiano a breve? Non credo. Le tecnologie attuali non ci consentono di avere un tale grado di immersività e al contempo una struttura così complessa, vasta ed interdipendente. I visori poi spesso provocano nausea, possono avere ritardi di risposta o problemi tecnici; ancora, i visori allontanano ed isolano dalle altre persone. Immaginiamo di incontrare una persona seduta su una panchina, con un visore agganciato al capo e intento a vivere la sua vita nel metaverso: è un esplicito segnale di non volere essere ingaggiato socialmente. E' come se avesse appeso su una immaginaria maniglia Do not disturb.
Prendo in prestito poi un'ultima riflessione da MrRip. Sembra quasi che i personaggi pubblici più influenti della nostra epoca, vedi i vari Bezos, Elon Musk, Zuckerberg & co. puntino a trovare vie di fuga e mondi alternativi, lontani o immateriali, ma di certo non pare abbiano intenzione di investire tempo e dinari in quello in cui ci svegliamo e addormentiamo giorno e sera. Da rifletterci.
UN ASTERISCO SUL GENERE - ACCADEMIA DELLA CRUSCA (10/10)
L'Accademia della Crusca risponde ad un quesito popolare sul tema dell'asterisco inclusivo per le differenze di genere nella lingua scritta. Un saggio, più che una risposta, a dir poco interessante nei modi e nella sostanza. Premesso che avevo già qualche riserva sull'uso dell'asterisco per questi fini, con questo parere ufficiale ho fugato ogni dubbio.
Vale ogni minuto speso a leggerlo; fa luce anche su diversi aspetti della lingua parlata e scritta meno noti ai non addetti ai lavori.
WRITE FOR YOURSELF, AND WISDOM WILL FOLLOW - MORE TO THAT (7.5/10)
Lawrence Yao racconta il percorso che lo ha portato a mettere in piedi il suo blog More to That e i benefici che costantemente raccoglie quando elabora i suoi articoli.
Ritrovo molte delle motivazioni che mi spingono a proseguire con questo blog.
TRAVEL INSIDE A BLACK HOLE - VSAUCE (9/10)
Grazie VSauce, di cuore.
COME FINIRA' L'UNIVERSO? - AMEDEO BALBI (7/10)
IL SUONO DEL BIG BANG - AMEDEO BALBI (10/10)
Quando Balbi accende la ricetrasmittente e fa ascoltare il suono del Big Bang, il cervello esplode. Chapeau.
In cantiere ...
Ho finito di leggere Cercatori di Meraviglia di Amedeo Balbi, lo consiglio vivamente. Ho comprato poi L'ultimo Orizzonte, lo leggerò appena possibile.
Ho cominciato a leggere Ted Talks, vedremo che mi dirà.
Tra la fine del mese di Novembre ed inizio Dicembre prospetto di ampliare la concezione di questo blog. Vi aggiorno!
Se ti sembra interessante quello che scrivo o condivido, lascia una traccia del tuo passaggio qui commentando i miei post. Fare pensiero insieme ad altre persone è un'opportunità preziosa, cogliamola insieme!